Torino

Che bella Torino.

Arriviamo il giorno precedente al concerto per incontrarvi alla FNAC, raccontarvi un po’ la storia di questa riedizione di HPDB e suonare qualche brano, così… per scaldare i motori in vista della data unica in Piemonte.

Scopro con piacere che alloggiamo nello stesso hotel di un Traffic Festival mitico di qualche anno fa. Lo stesso dove una mattina, dopo colazione mi trovai di fronte alla reception a fumare una sigaretta accanto a Patti Smith con la quale di lì a poche ore saremmo saliti sul palco. Le avevano appena chiesto se avesse avuto piacere di suonare un brano con noi, un suo brano: Dancing Barefoot. E lei aveva appena accettato, di buon grado.

Insomma mi presentai e feci quattro amabili chiacchiere con questa meravigliosa signora che la sera mi avrebbe dato una delle emozioni più forti della mia carriera musicale.

Insomma, rieccoci qui, in questa splendida città che tanto amo.

Ogni volta, almeno negli ultimi anni, la riscopro più bella e vitale. Una vera città europea.

L’ultima volta eravamo qui per il Festival Hai Paura del buio?, sempre ospitato dal Traffic e fu l’occasione per scoprire una location tra le più belle che forse possiamo vantare in Italia al momento: le OGR (Officine Grandi Riparazioni).

Un colosso di archeologia industriale ex-officina per la riparazione delle locomotive.

Uno spazio enorme, bellissimo ed estremamente versatile in cui organizzare eventi interdisciplinari. Quella serata fu altrettanto memorabile e contribuì a cementare il legame con questa città. Mio e della band.

Sono perciò molto felice di esserci e non vedo l’ora di salire sul palco.

La giornata la passo in hotel, tra mail, telefonate e la lettura appassionante di un libro fantastico in cui drammaticamente inizio a riconoscermi:

“Il più grande artista del mondo dopo Adolfo Hitler” di Massimiliano Parente.

Sono ancora un po’ acciaccato ma la forma sta tornando.

Alle 18 ci aspettano a Venaria, al Teatro della Concordia, per il soundcheck.

E noi, puntuali come sempre (quasi) siamo sul palco.

Finalmente si inizia ad entrare in clima.

Il palco è effettivamente più simile a quello di un teatro moderno che a quello di un club ma la sala è invece un mix tra una palestra, un teatro parrocchiale e una sala da ballo in stile americano. Il suono è buono e la sensazione è che lo sarà particolarmente anche fuori, stasera. Facciamo un check molto accurato prima di andare a cena, in centro a a Venaria.

Tornare a Torino vorrebbe dire perdere troppo tempo e fare le cose di corsa.

Ce la prendiamo invece relativamente comoda restando in zona per poter rientrare nella venue in tempo per cambiarci con calma.

Soprattutto io che all’ultima data avevo fatto un pit-stop da box Ferrari.

Al ritorno in teatro una graditissima sorpresa: c’è Samuel.

Inizialmente penso sia venuto a salutarci e vedersi il concerto ma in breve capisco che invece è venuto a cantare. Che figata le improvvisate di questo tipo.

Lui e Manuel si sono sentiti, Manuel lo ha invitato al concerto e gli ha chiesto se avesse voglia di cantare Pelle splendida, il brano fatto insieme in HPDB Reloaded e lui è venuto.

Felice, emozionato e carico.

Quando saliamo sul palco, dopo pochi brani lo intravedo alla mia destra, tra il pubblico, che si gode lo spettacolo in attesa di raggiungerci.

Poi ci rincontriamo a bordo palco, nel backstage, durante Simbiosi.

Io non suono e sono lì, a lato per non uscire dal mood e dalla concentrazione.

Samuel accanto a me, pronto a saltare su.

Manuel finisce il brano ma i discorsi di fondo continuano mentre raggiungo le tastiere sulla pedana accanto alla batteria e Giorgio P. stacca il pattern di Pelle splendida.

Dopo la prima strofa, cantata da Manuel, entra Samuel con una naturalezza e una semplicità di chi è a casa sua. E infatti lo è.

La versione scivola via sinuosa e spontanea come se fosse sempre stata così.

Samuel ci lascia al prosieguo dello spettacolo che stasera a me sembra particolarmente ispirato. Mi pare, soprattutto nello svolgimento della tracklist di HPDB, stia prendendo fluidità, automatismi e non abbia più cali di tensione.

Anche stasera pubblico fantastico, nei numeri e nella partecipazione.

Il colpo d’occhio da qui, soprattutto a tratti, con alcuni tagli di luce del nostro bravissimo luciaio Davide, è davvero uno spettacolo.

Ci congediamo da voi anche stasera soddisfatti e già vogliosi di ripartire, proiettati alla prossima tappa.

Il pregio di questo tour però, è che sono finora stati sempre early shows come dicono gli anglofoni e resta perciò il tempo per raggiungere l’amico subsonico in centro a Torino per la festa dei 20 anni dei Bluebeaters. Un club molto bello con vari ambienti e una serie di sale per le prove e mini studi di registrazione e tanto di saletta interna totalmente insonorizzata dove poter fare concerti a volumi smodati senza proteste di alcun genere.

Degna conclusione di questa giornata di festa. Faccio un po’ fatica a ricordare l’esatto susseguirsi degli avvenimenti che mi hanno accompagnato all’hotel ma…poco male.

Serata splendida.

Grazie a voi, a Samuel, a Torino.

 

Ci vediamo a Bologna, che di certo non sarà da meno!

Ciao.

Rodrigo

(tutte le foto sono di Andrea Samonà)

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